mercoledì 10 febbraio 2010

Predestinati: Gabriel Ferrari, Fabio Visone e "i grandi numeri".

La mitologia vittimistica foggiana: roba per Giacobbo e carne al fuoco per il suo Voyager. Preziosi tasselli di un mosaico infinito si sommano beffardi sulle rovine dell'U.S. Foggia e dei suoi sostenitori. Dopo Federico Melchiorri, che, a onor del vero, continua a non buttarla dentro confermando la sua ferrea volontà di voler a tuti i costi meritare la qualifica di "predestinato", ecco fare capolino timidamente un nuovo membro della categoria: Gabriel Enzo Ferrari. Ricalcando la pista battuta dal già citato Oliveira Barroso, è lui il nuovo e lapalissiano esempio della teoria secondo cui a Foggia tutti banchettano lietamente, tranne i foggiani.
La carriera Di origini italiane ma nato negli States, l'enfant prodige cresce calcisticamente nei New York Red Bulls (ex-Metrostars), prima di passare l'Oceano e sbarcare a Genova, sponda blucerchiata. Riesce addirittura ad esordire contro l'Inter in Coppa Italia (gara terminata 0-0, 1° febbraio 2007). Poi scende di categoria per la normale gavetta. Di lui si parla un gran bene, si mette in mostra soprattutto per il suo dribbling (che a Foggia nessuno ricorda). Va a Perugia, dove collezionerà 14 caps, segnando la bellezza di 1 gol. Il ragazzo necessita di una piazza più calorosa, qualcuno che lo accolga e lo aiuti a sbloccarsi. E' d'uopo il passaggio al Foggia, dove dovrebbe raccogliere l'eredità e il ruolo di fromboliere che fu di Germinale. Gioca molto, 14 presenze, prima di essere inspiegabilmente ceduto alla Ternana (il ragazzo è evidente sensibile agli umbri colli). Di lui si ricorda soprattutto la scazzottata immotivata a Giulianova e il tabellino delle marcature: ben 0. Il futuro è in discesa.
L'ovvio Le Moire vogliono che il suo esordio con la Ternana sia al Pino Zaccheria, stadio dove da tempo immemore gioca le partite casalinghe l'U.S. Foggia. Ferrari parte titolare, indossando addirittura la maglia numero 10. Ed inevitabilmente, con un tiraccio da oltre 20 metri, la butta dentro. E' il gol dello 0-2. Il gringo, in segno di rispetto verso i tifosi che non l'hanno mai considerato, non esulta (forse temeva violente reazioni, non a torto).
L'Anti-Ferrari Acquistato nell'ultimo mercato di gennaio, a Foggia approda il centrocampista ex-Sambenedettese Fabio Visone. Viene presentato come esterno di centrocampo. In carriera, 138 presenze e 6 reti. Un ruolino da terzino, pù che altro. Devo dire che ero piuttosto scettico. Palesemente, Visone non è un uomo dal cuore di piombo, e la sua doveva dirla. All'esordio nella partita di cui sopra, indovina un rasoterra incrociato da 25 metri, una sassata alla Stankovic: è il gol dell'1-2.
Piccola nota statistica Restiamo in tema di Foggia - Ternana. Davanti al pubblico amico non si perdeva con gli umbri dal '71-'72.
Era il campionato di Serie B, finì 0-1. Di più, non prendevamo due gol, in casa, da due anni prima: un 3-3 sempre in serie B. Ma questa è un'altra storia, che aspetta Giacomo "Jack" Bindi per essere scritta..

mercoledì 13 gennaio 2010

Predestinati: Federico Melchiorri

All'interno della mitologia vittimistica (peraltro spesso confermata dai fatti) dei sostenitori dell'U.S.Foggia, come nuvola di Fantozzi, aleggia circospetta, a volte sopita ma mai doma, la voce popolare secondo cui ogni squadra in crisi, qualsivoglia giocatore vicino alla designazione ufficiale di "bidone" o "scartone", al cospetto dell'Uesse ritrova vigore, forza, fortuna e punti. E viceversa (si veda il buon vecchio Lulù Luis Airton "Barrosissimo" Oliveira Barroso). Domenica 10 gennaio, al "R. Fadini" di Giulianova, in occasione di Giulianova-Foggia (1-2), il mito è ridiventato realtà.
Il "Deus ex-machina" Giulianova, 10 gennaio, ore 17.00 circa. Ad una stazione di benzina e metano della periferia cittadina, durante la prima sosta del gruppo cui faccio parte, ci si materializza davanti un omino che asserisce di non aver visto una partita del Foggia per 41 anni, e che oggi, dopo tanto attendere, è andato con il figlio perchè questi è amico di quello del Giulianova, "quello là che ha fatto gol". Il signore in questione ci dice di abitare a Macerata. Ordunque, dove la genesi di questa amicizia?
Le indagini Incuriosito, al mio rientro controllo il marcatore giuliese, tale Federico Melchiorri. Luogo di nascita: Treia, provincia di Macerata. E mi addentro...
Esordio col Tolentino (3 anni tra D e la allora C/2) poi...incredibile...e poi tutto normale nuovamente: Poggibonsi, Sambenedettese, Giulianova. 59 presenze 9 gol nelle serie minori. Bottino pessimo. 7 di questi arrivano nel Tolentino, dove "è una delle pedine insostituibili al cospetto di mister Zannini" (Presentazione ad un'intervista per Quelliche.net) Quest'anno, 15 presenze 3 gol, bottino misero.
Il mito consolidato OK, il ragazzo è giovane, si farà. Dei tre gol di questa stagione, uno lo ha segnato domenica, sfruttando un erroraccio di Bindi; un altro, lo ignoro bellamente (la rete non mi aiuta) e il terzo...il terzo, alla seconda di campionato: Foggia-Giulianova 1-1. 2 su 3 al Foggia, ottima media mitologica.
...incredibile... Dopo i 7 gol (in 30 partite) col Tolentino, il nostro approdò a Siena, serie A, vi rimase un anno e mezzo. Giocò poco, 1 minuto di un Empoli-Siena, 20 dicembre 2006. Ecco cosa combinò in quel drammatico minuto, che forse, almeno per me, ne ha segnato la carriera:
"Siena generoso nel finale, ma il tiro di Chiesa all'ultimo secondo, ostacolato da un compagno, il neoentrato Melchiorri, è l'immagine perfetta della serata grigia degli uomini di Beretta". (http://www.repubblica.it/2006/12/sezioni/sport/calcio/serie_a/giornata-17/empoli-siena/empoli-siena.html).
Citando l'amico "Gal'n": Perchè sparare sulla Croce Rossa?

(Nella foto, il Melchiorri con la casacca del Siena. Nell'unico minuto giocato, ha avuto anche il tempo di applaudire. "Monstre")