lunedì 18 luglio 2011

Un castello da difendere coi guanti e col cuore.

Un amico sostiene che quello del portiere non è un ruolo. Io preferisco la teoria di Darwin Pastorin: "Quello del portiere è il ruolo più folle, più romantico e letterario del calcio. Chi gioca tra i pali possiede qualcosa in più..", o in meno, a seconda delle circostanze.

Quando penso al romanticismo nel calcio, mi viene tosto in mente il Sud America, e la voce sofferta, straziante, urlata, fino al limite della ghirba, di quei tifosi scalmanati che sono i telecronisti delle tv sudamericane. Veri poeti dell'azione calcistica. Sto seguendo la Coppa America 2011. Per necessità, ma anche con grande piacere, in live-streaming dalle tv di cui sopra. Dopo l'ennesima parata di Justo Villar, "goleiro" del Paraguay, nella partita con il Brasile, questo novello Virgilio dello sport ha detto:"..la porterìa es un castelo sin puertas, que se defiende con guantos y corazòn..". Un distico per riassumere magicamente la posizione di Pastorin.
A completare il Pastorin-pensiero sui portieri, ci ha pensato Jorge Valdano, ex-compagno di reparto di Maradona nell'Argentina Mundial dell'86 nonchè scrittore di racconti. In uno di questi, fa dire al padre del protagonista come secondo questi "i portieri fossero mezzi imbecilli". E ci sta tutto.

In questa Copa America dei Messi, Pato, Sanchez e Falcào, il ruolo centrale lo stanno giocando proprio i portieri che "stanno in porta con degnazione insolente..con aria oltraggiata e oltraggiosa" (Primo Levi, La tregua). Con il loro agire di cuore, classe, tecnica e coraggio, o con le loro sconsiderate e scellerate azioni, hanno deciso le quattro gare dei Quarti di Finale. Nel bene:


E, loro malgrado, da oggi nei nostri cuori e negli smarriti occhi. Non potremo dimenticarli:

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